martedì, febbraio 28, 2017

Stupito timor sacro






Dalla ricerca accurata della tradizione mistica
e popolare,
che vedeva nei vagiti del Bambino
l'anticipo dei dolori della Passione,
Giovanni della Croce vi vede l'espressione
dell'ammirabile scambio
delle nozze mistiche,  avvenute già nella
persona stessa di Cristo,  tra la natura umana
e la natura divina.
La possibilità della beatitudine dei piangenti
è già realizzata nel miracolo stesso
dell'Incarnazione ed è già partecipata
alla creatura a cominciare da Maria che assiste
al Mistero con una sorta di stupito timor sacro.
Per mezzo di Gesù Cristo, il Padre ci si è rivelato
come il Dio di ogni consolazione.
E' l'annuncio di una speranza ben salda
con la quale si devono giudicare anche
gli avvenimenti che turbano la nostra vita
personale.
Nella partecipazione attiva e passiva dell'anima umana,
in quelle specifiche notti dei sensi e dello spirito,
san Giovanni della Croce vede prima di
tutto la preparazione
necessaria affinché l'anima umana possa
essere pervasa dalla viva fiamma dell'amore.



sabato, febbraio 25, 2017

E' necessaria una certa distanza







Quanto più l’essere pensante è distinto dall’oggetto del suo pensiero, maggiore è il rapporto tra i due.
Se io come persona esamino un pesce, il rapporto unitario tra noi due aumenta, fino a immaginare di essere io stesso un pesce.
Se invece penso al mio dito, oggetto parte dell’essere pensante, il rapporto con esso è inferiore. Non potrò mai identificarmi con esso.
Un po’ difficile porsi di fronte ad un altro che non ho mai conosciuto, facile invece che mi ponga di fronte a chi prediligo.
Ritornando all’inizio: quanto più la mia coscienza è avulsa da quella del pesce, tanto più capisco di non essere un pesce e lo esamino con più attenzione del dito con cui ho una certa familiarità e quindi si sfoca.
Fino a dire: chissà se il mio dito è reale o è una mia fantasia?
Poi ci sono quelli che pensano di vedere meglio avvicinandosi non sapendo che più restano distinti soggetto e oggetto tanto più è potentemente unitario il rapporto tra l'uno e l'altro.
Di fronte all'altro che non hai mai conosciuto oppure che prediligi, i due estremi, quanto più è distinta la coscienza, quanto più capisci che lui è l'altro, tanto più è profondo il nesso che si stabilisce, tanto più i terminali del tuo sguardo colgono i particolari dell'altro.
Quanto meno hai questa percezione della distinzione, tanto più è come se l'altro si sfocasse.
Tant'è vero che giungi fino a dire: "Chissà se è una mia fantasia o se è vero".
E' esattamente la posizione di tutta la filosofia contemporanea.
La ragione debole di Vattimo, i sofismi di Eco e l'ultimo nichilismo di Severino sono così.
Tu tra la folla noti un bellissimo volto femminile e ti avvicini per guardarlo meglio ,fino a sfiorare quel viso che è così vicino che vedi solo il naso o il padiglione auricolare.

giovedì, febbraio 23, 2017

Francesco ci ha indicato la strada


Francesco viene subito dopo Cristo. Non è un santo come gli altri, anzi qualcuno non è mai esistito, qualcuno metteva l'acido pe simulare le stimmate. Bisognerebbe fare un riesame su questi santi. Eliminare chi è stato papa, a cominciare dal polacco, che ha sistemato in Italia preti della sua nazione, morti di fame e puttanieri. La pedofilia è dilagante. L'argentino sa benissimo che negli States 6 preti su 10 sono pedofili. Si limita a spostarli e non consegnarli alla giustizia. Sta sporcando il nome che ha scelto. Io so che ho l'obbligo dell'ubbidienza e come ha già suggerito Gesù non dobbiamo nemmeno scandalizzarci. La Chiesa veicola il divino e rappresenta il Corpo mistico di Cristo. Lui apprezzerà la nostra fedeltà in nome della sua presenza.

martedì, febbraio 21, 2017

Nuove Comunità affiancano la Chiesa







Nel nostro mondo, spesso dominato da una cultura secolarizzata che fomenta e reclamizza modelli di vita senza Dio, la fede di tanti viene messa a dura prova e non di rado soffocata e spenta. Si avverte, quindi, con urgenza la necessità di un annuncio forte e di una solida e approfondita formazione cristiana. Ed ecco, allora, i movimenti e le nuove comunità ecclesiali: essi sono la risposta suscitata dallo Spirito Santo a questa drammatica sfida . Essi sono, voi siete, la risposta provvidenziale". Papa Woytjla in un certo senso vedeva queste comunità ecclesiali come una toppa al vestito bucato, che in fondo è proprio la Chiesa, troppa rintanata tra le oscure camere del Vaticano e lontana dalla gente.
Ma nella sua disamina c'è anche la preoccupazione che queste comunità finiscano per deragliare dal cammino cristiano e invoca per loro lo Spirito Santo.
Io non sono entusiasta di queste comunità che sono anche tante In Italia, cica 170. Ho fatto qualche esperienza e ho diverse testimonianze. Queste sette hanno una ferrea gerarchia, non c'è amore nel loro interno e debordano praticando esperienze stravaganti. Per esempio nei movimenti neocatecumenali si vive la confessione di gruppo. Ebbene, durante questo rito qualcuno confessa di aver amoreggiato con una donna sposata, il tutto alla presenza del marito. Celebrano anche le messe nell'abitazione del capo. Non vedo il dono dello Spirito Santo.

lunedì, febbraio 20, 2017

Gli attori storici non sono gli individui





L'uomo è libero quando è lui il protagonista della sua vita. Può scegliere la strada che preferisce. Questa libertà può venire solo dalla politica che amministra per il bene della collettività. La tecnologia, invece dà gli strumenti da vendere al Potere che nella nostra società è il Capitalismo. Il Capitalismo non ha un'etica e pensare a una morale è assurdo. L'uomo non deve pensare ma acquistare tutto quello che il mercato offre. Al Potere giova una società omologata in basso priva del desiderio di felicità e tesa solo al consumo. La gente è così confusa che non è nemmeno in grado di scegliersi un Governo. Tanto sta avvenendo in Italia.
Come è possibile riappropriarsi della libertà? Bisogna partecipare alla vita politica eliminando questi partiti che sono uguali e d'accordo a fare i propri interessi


domenica, febbraio 19, 2017

Canzone di Modugno

 




                                              Farfalle colorate
Farfalle delicate
Farfalle, farfalle.
Bianche e gialle
Sono i fiori del cielo
Sono le stelle dei prati
Fra corolle e pistilli
Di mimose e lillà.
Le farfalle le, le farfalle le
Le farfalle le, le farfalle le.
Con il canto del gallo
Si risvegliano a mille
Con il trillo dei grilli
Se ne vanno a dormir.
Le farfalle le le farfalle le
Le farfalle le le farfalle le.
Farfalle silenziose,
Farfalle luminose.
Farfalle, farfalle.
Misteriose.
Sono mille fiammelle
Lampadine volanti
Fanno luce agli amanti
Là nell'oscurità.
Le farfalle le, le farfalle le
Le farfalle le, le farfalle le.
Sono i portafortuna
Di chi sogna l'amore
Sotto il chiaro di luna
Nelle notti d'està.
Le farfalle le, le farfalle le
Le farfalle le, le farfalle le.
Le farfalle le, le farfalle le
Le farfalle le, le farfalle le.
 


venerdì, febbraio 17, 2017

San Paolo di Caravaggio




Pasolini fu ucciso perché nel suo romanzo Petrolio svelava le verità dietro la morte di Enrico Mattei.
Se vuoi approfondire l'argomento cerca il libro "Profondo nero" della collana Chiarelettere.
Che poi adescasse minori è risaputo da sempre, infatti per ucciderlo usarono questa sua debolezza come trappola.

giovedì, febbraio 16, 2017

Il blog non è solo vita virtuale






Parliamo di reale e virtuale. Sovente rifletto sulla vita reale e virtuale dei blogger.
Per quanto mi riguarda ogni cosa che posto è espressione di un pensiero, riflessione personale o di un interesse.
Quello che dico nel reale è identico alle discussioni sul blog e quindi non vedo
differenze  tra reale e virtuale.





mercoledì, febbraio 15, 2017

La povertà è un distacco del cuore dalle cose



Gli errori della Chiesa erano previsti da Cristo. L'uomo sbaglia. Lui scelse Pietro che lo avrebbe rinnegato tre volte primo che il gallo cantasse. Malgrado questo noi siamo tenuti all'obbedienza perché Cristo ha dato grandi poteri alla Chiesa e ha assicurato che gli Inferi non prevarranno su di essa. Nella Chiesa si snoda tutta la vita del cristiano attraverso i Sacramenti.

domenica, febbraio 12, 2017

Sylvia Plath






Chi era Sylvia Plath: poetessa, icona e anima triste
di Noemi Milani | 22.01.2017
Chi era Sylvia Plath, la poetessa icona, morta suicida a soli trent'anni, che ha ispirato ben due romanzi negli ultimi mesi. Spesso citata sui social, i suoi versi hanno conquistato l'immaginario pop e le ragazze di oggi.
Chi era Sylvia Plath, la poetessa morta suicida a soli trent’anni nel 1963?
Citata spesso in opere pop, perfino Lisa Simpson ha letto il suo unico romanzo, La campana di vetro. E tantissime ragazze online, da Tumblr a Facebook, hanno indicato passaggi delle sue poesie.
Negli ultimi mesi sono stati pubblicati anche due romanzi liberamente ispirati a Sylvia Plath e alle vicende che hanno caratterizzato la sua vita. Quello che non sai di me di Meg Wolitzer, pubblicato nella collana crossover de Il Castoro, e Il dolore è una cosa con le piume di Max Porter (Guanda).
L’autrice, nata a Boston da una famiglia di origine tedesca, fin dalla giovane età ha vissuto momenti di grande felicità alternati a periodi di depressione, culminati con un tentativo di suicidio. Studentessa presso lo Smith College, interrompe gli studi perché, in seguito al tirocinio in una rivista femminile, ha un tracollo nervoso che la porta al ricovero. In ospedale le viene diagnosticato il disturbo bipolare. Nonostante ciò nel 1955 si laurea col massimo dei voti e vince una borsa di studio per Cambridge.
Nell’inverno del 1962 Sylvia Plath scrive il suo unico romanzo, La campana di vetro, in cui narra la storia di una giovane donna molto simile alla se stessa di un decennio prima: studentessa brillante, tenta il suicidio in seguito a un tirocinio in una rivista e viene ricoverata in un ospedale psichiatrico.
La campana di vetro è anche alla base del romanzo young adult Quello che non sai di me. Ambientato in una scuola per ragazzi con problemi di umore e depressione, racconta di una classe di letteratura inglese molto speciale, in cui l’anziana insegnante fa leggere ai ragazzi l’opera di Sylvia Plath per catalizzare la sofferenza.
La vita inglese dell’autrice, invece, è caratterizzata dalla poesia: proprio a Cambridge conosce il poeta Ted Hughes con cui si sposa nel 1956. I due si trasferiscono per breve tempo negli USA dove Plath insegna allo Smith College e intanto frequenta un corso di scrittura creativa in cui conosce Anne Sexton.
Incinta, decide di tornare in Inghilterra col marito e vivono per un po’ a Londra per poi trasferirsi in campagna, nel Devon. Nel 1960 l’autrice pubblica la sua prima raccolta di poesie, Il Colosso. In seguito a un aborto la vita di coppia inizia ad andare a rotoli e, dopo la nascita del secondo figlio, Hughes e Plath si separano anche per via dei tradimenti di lui.
L’inverno 1962, che l’autrice dedica alla stesura del suo romanzo pubblicato con lo pseudonimo di Victoria Lucas, è molto felice: Sylvia Plath e i due figli vivono a Londra, in quella che era la casa di Richard Butler Yeats. Ma il buon umore finisce presto, solo un anno dopo, nel 1963, Sylvia Plath si toglie la vita, lasciando i due figli e l’ex marito. A questo fatto è ispirato il romanzo di Max Porter, in cui è narrata la storia di uno studioso di Ted Hughes da poco rimasto vedovo e con due figli ancora piccoli da crescere.

mercoledì, febbraio 08, 2017

Lo stupore nasce dal Mistero





Quello che scandalizza è la relazione tra la consistenza ultima delle cose, cioè Cristo, e la forma contingente dello stesso.
Lo scandalo nasce dall'idea sbagliata del trascendente, che rende più difficile ammettere che in Cristo tutto consiste.
Senza questa visione del trascendente anche per i cristiani non ci sarebbe alternativa tra l'opzione fondamentalista, verità che si impongono alla ragione dall'esterno e l'elevazione della cultura dominante a criterio ultimo dell'agire.
Ai perché bisogna sostituire la domanda:
"Cristo è l'unica risposta alle esigenze del nostro io".
Jean Guitton, che era molto amico di Paolo VI, scriveva: "Quando Cristo percorreva le strade della Galilea il mondo era pagano; ma tanto i pagani dell'Occidente che quelli dell'Oriente avevano il senso del sacro.
Avevano il senso del mistero che circonda il mondo, la terra , gli uomini.
Un mistero che conoscevano molto male, ma che li riempiva di stupore, di sorpresa".
Tutta la vita è una tensione verso qualcosa che quieti l'animo, che lo renda perfetto.
In latino perfetto vuol dire compiuto, totale.
Soddisfatto è un'altra modulazione della stessa esperienza; ne indica il riverbero psicologico della felicità.
Oggi, l'umanità, nel suo insieme, è ateologica.
Non ha più in maniera chiara, ma direi neanche in maniera confusa, il senso di quello che chiamiamo il mistero di Dio.
Questa crisi del sacro che attanaglia l'umanità intera si è infiltrata anche nella Chiesa cattolica.
E' un giudizio che ha ripetuto anche Giovanni Paolo II in un importante discorso su "Evangelizzazione e ateismo".
Ci sono 'perché' ai quali non ci sono risposte; i semplici sanno accogliere il Mistero perché hanno quel senso di timore di Dio che è poi il timore del sacro. Per tutti gli altri c'è la saga dei 'perché' con la sequela dei tentativi di spiegazioni.

lunedì, febbraio 06, 2017

Affrontare il rischio educativo





Mio figlio ha grande intelligenza e intuito. Ci vogliamo molto bene. Da sempre. Però è un tipo che vuole essere coccolato.
Quando doveva partire presto, mi diceva: "Augusto, mi svegli alle quattro?".
Lo facevo volentieri, anche sapendo che lui si sarebbe svegliato da solo.
Me ne accorgevo quando gli portavo il caffè a letto. L'occhio socchiuso, faceva finta di dormire.
Mi abbracciava fino a soffocarmi.
Una volta gli ho detto: "Gius, non so cosa ho fatto di particolare per ricevere da te tante tenerezze".
Mi ha risposto: "Anche tu sei molto affettuoso e non te ne accorgi perché chi vuol bene fa le cose in modo spontaneo senza rendersi conto dell'amore che riversa all'altro". Gius ha detto una cosa molto semplice, ma io non sarei stato capace nemmeno di pensarla.
L'amore dovrebbe esserci sempre.
Sono, invece, sbagliati gli atteggiamenti comportamentali.
Quando mio figlio tornava da scuola e pieno di gioia esclamava" Papà, ho presso otto al compito di italiano", io gli rispondevo: "Bravo, ma ricordati che hai fatto solo il tuo dovere". Gli spegnevo l'entusiasmo perché lui voleva essere gratificato.
Non si nasce genitori, lo si diventa, imparando anche dagli errori, l'importante è rendersene conto e parlarne, essere tenero e soprattutto saper rimproverare quando serve. Il figlio vedrà il padre come una persona disposta ad ascoltarlo e aiutarlo, quasi un amico.